Ogni anno, in Europa, circa 420.000 persone muoiono prematuramente a causa di malattie legate all’inquinamento atmosferico. Tra i principali responsabili troviamo il particolato fine (PM10 e PM2.5) e il biossido di azoto (NO₂), sostanze che derivano soprattutto dal trasporto su strada, dalle attività industriali e dal riscaldamento domestico.
La buona notizia è che il cambiamento è possibile. Parigi rappresenta oggi un modello virtuoso di come politiche urbane coraggiose possano migliorare sensibilmente la qualità dell’aria e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Dal 2005 a oggi, la capitale francese ha registrato una riduzione del 55% della concentrazione di PM2.5 e del 50% di NO₂, secondo i dati di Airparif, l’organismo indipendente che monitora la qualità dell’aria nella regione parigina. (Meno auto, meno inquinamento, a Parigi si vive e si respira meglio …)
Questo è stato possibile grazie a una serie di interventi coordinati:
Incremento del trasporto pubblico sostenibile.
Creazione di più aree pedonali e zone a basse emissioni.
Estensione delle piste ciclabili.
Riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h in molte aree urbane.
Aumento delle tariffe di parcheggio per veicoli più inquinanti, come i SUV.
Le scelte dell’amministrazione, guidata dalla sindaca Anne Hidalgo dal 2014, inizialmente hanno incontrato resistenze. Tuttavia, grazie alla coerenza e alla visione a lungo termine, i cittadini hanno riconosciuto i benefici di una città più vivibile, rinnovando la fiducia nella sindaca nel 2020.
Uno degli elementi chiave della trasformazione parigina è stato il “Plan Vélo”, un ambizioso programma volto a rendere la città completamente ciclabile. Tra il 2015 e il 2020, Parigi ha investito 150 milioni di euro per raddoppiare la lunghezza delle piste ciclabili. Nel 2021, è stato annunciato un secondo piano con un budget di 250 milioni di euro, mirato ad aggiungere ulteriori 180 km di piste ciclabili e 130.000 nuovi parcheggi per biciclette.
Questi sforzi hanno portato a un aumento significativo dell’uso della bicicletta: tra il 2019 e il 2020, il numero di ciclisti è aumentato del 47%, e del 22% tra il 2020 e il 2021.
Nel novembre 2024, Parigi ha introdotto una zona a traffico limitato (ZTL) nel centro città, vietando la circolazione di transito ai veicoli motorizzati senza una ragione valida. Questa misura mira a ridurre il traffico del 7-30% e a migliorare la qualità dell’aria.
Le deroghe includono residenti, fornitori e altri veicoli con punto di partenza o arrivo all’interno del perimetro. La fase iniziale prevede un periodo di sei mesi dedicato all’educazione del pubblico e alla discussione delle modalità di applicazione con i professionisti.
Le politiche adottate hanno portato a una diminuzione significativa dell’inquinamento atmosferico. Secondo l’osservatorio regionale della salute, un decesso su dieci in Île-de-France è legato all’inquinamento dell’aria. La riduzione delle emissioni di NO₂ fino al 15% su alcuni grandi assi stradali rappresenta un passo importante verso una città più sana.
Parigi dimostra che con determinazione e politiche integrate è possibile trasformare una metropoli in un ambiente più sostenibile e vivibile. Le città italiane possono trarre ispirazione da questo modello, adattando le strategie alle specificità locali per affrontare le sfide del cambiamento climatico e migliorare la qualità della vita urbana.
Fonte: https://www.ingenio-web.it/articoli/parigi-dice-au-revoir-alle-auto-l-aria-e-piu-pulita-lo-dicono-i-dati/