Quando si parla di restauro di un edificio storico, il primo passo non è intervenire sulla materia, ma conoscere a fondo l’opera. Oggi questa conoscenza passa sempre più attraverso strumenti tecnologici innovativi. Nel caso del campanile della chiesa di Monteforte d’Alpone, la combinazione di fotogrammetria con drone e rilievo topografico da stazione totale ha permesso di costruire un piano conoscitivo solido, accurato e pronto a sostenere il progetto conservativo.
Il lavoro è stato condotto da un team di professionisti multidisciplinare, coordinato dall’Arch. Leonardo Beccari, con il contributo del Dott. Andrea Maria Filippo Cailotto, dell’Ing. Alberto Rigon e del Geom. Matteo Dal Zovo.
La fotogrammetria è una tecnica di rilievo tridimensionale che consente di ricostruire modelli 3D realistici, fino a ottenere una mesh texturizzata, partendo da un dataset fotografico, talvolta composto da centinaia o migliaia di immagini.
Grazie ad algoritmi di Structure from Motion (SfM), i software dedicati identificano e confrontano punti caratteristici tra le fotografie, generando così una nuvola di punti nello spazio, che può essere successivamente densificata e georeferenziata.
Il modello 3D risultante non solo è esteticamente realistico, ma costituisce soprattutto un valido strumento di lavoro: da esso l’operatore può estrarre ortofoto ad alta risoluzione, utili per condurre analisi puntuali e accurate sullo stato di conservazione del bene immobile.
La sola fotogrammetria, per quanto potente, può presentare minimi scostamenti metrici. Per questo motivo è stata affiancata da un rilievo topografico con stazione totale, che ha fornito punti di controllo georeferenziati.
Grazie a questi dati è stato possibile calibrare e validare la nuvola di punti fotogrammetrica, assicurando al modello 3D un livello di affidabilità superiore. L’integrazione delle due tecniche ha unito la ricchezza visiva della fotogrammetria con la precisione millimetrica della topografia classica.
Copertura e accessibilità: il drone raggiunge superfici alte e difficili, come le celle campanarie.
Precisione metrica: la stazione totale garantisce il controllo e la validazione del rilievo.
Archivio digitale persistente: i dati costituiscono una memoria storica utile per monitoraggi futuri.
Riduzione dei tempi di rilievo: la sinergia delle due metodologie permette di lavorare in modo più efficiente.
Questa doppia tecnologia rappresenta oggi lo standard più avanzato per il rilievo di edifici storici e monumentali, ampiamente utilizzato anche in progetti internazionali di conservazione del patrimonio culturale.
Il campanile è stato rilevato con migliaia di fotografie aeree integrate con una serie di punti di controllo topografici. Dal lavoro di elaborazione sono stati ottenuti:
una nuvola densa di punti validata,
un modello 3D fotorealistico,
fotopiani ad altissima qualità, utilizzati per stendere il progetto di restauro e risanamento conservativo.
Grazie a questa metodologia, il progetto si fonda su dati reali, verificati e misurabili: una base imprescindibile per ogni intervento serio sul patrimonio storico.
L’accoppiata fotogrammetria da drone + rilievo topografico da stazione totale ha permesso di raccontare e documentare il campanile di Monteforte d’Alpone con un dettaglio mai raggiunto prima. Una tecnologia che non sostituisce la tradizione, ma la arricchisce, offrendo strumenti più affidabili e una memoria digitale destinata a restare.
Il risultato è frutto del lavoro congiunto di un team qualificato, guidato dall’Arch. Leonardo Beccari insieme al Dott. Andrea Maria Filippo Cailotto, all’Ing. Alberto Rigon e al Geom. Matteo Dal Zovo, che con le loro competenze hanno reso possibile un rilievo integrato e completo, base essenziale per un progetto di restauro consapevole.